Antonio M. Ferreri
Psicologo Istituto “W. James”
INformazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria n° 32-33, pagg.16-31, settembre 1997 – aprile1998, Roma
The practical and theoretical life of whole species, as well as of individual beings, results from the selection which the abitual direction of their attention involves. […] each of us literally chooses, by his ways of attending to things, what sort of a universe he shall appear to himself to inhabit.
W. James, 1890: 424
Introduzione
L’attenzione è stata oggetto privilegiato di ricerca fin agli inizi della psicologia scientifica, sia nello strutturalismo di Wundt e Tichener, sia nel funzionalismo di W. James.
Nello strutturalismo l’attenzione viene studiata in quanto “stato”, per i suoi effetti e per le condizioni o fattori che la determinano. Nel funzionalismo, invece, l’attenzione viene considerata in quanto “processo” attivo, unitario, che ha notevole influenza in tutte le attività mentali, e soprattutto in quanto processo di “selezione” delle informazioni. W. James dedica all’attenzione – proprio in questa prospettiva – un intero capitolo del suo Principles of Psychology (tabella 1).
Fino ad oggi sono stati elaborati diversi modelli dell’attenzione. Si potrà notare come essi siano principalmente connessi all’accento dato dai diversi autori agli aspetti selettivi da una parte (modelli strutturali) ed a quelli intensivi dall’altra (modelli di capacità).
Alla base dei modelli strutturali vi sono due postulati tra loro connessi: a) le informazioni presenti nell’ambiente sono troppo numerose per poter essere tutte oggetto di attenzione; b) l’attenzione è una risorsa che ha capacità limitate ed è “costretta”, pertanto, a scegliere a quali informazioni dare la precedenza. Si è ipotizzata, così, l’esistenza di una struttura o meccanismo nel processo di elaborazione dell’informazione responsabile della selezione e che costituisce l’”imbuto” (“filtro”) oltre il quale non può passare tutta l’informazione. I modelli strutturali proposti si distinguono sulla base del “luogo” e, quindi, della fase di elaborazione in cui avviene l’operazione di selezione.