“Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie, disse Rebecca”
Ho sempre amato la capacità di Baricco di fare poesia in forma di romanzo, dove ogni parola ha il suo giusto posto e crea un panorama fatto di tratti, che riesce a rievocare odori, sapori, colori dalle nostre vite raccontandoci qualcosa di nuovo e inaspettato.
MrGwyn parla di uno scrittore che, spinto dalla necessità di arrivare al nocciolo di una magia, smette di scrivere e diventa copista di persone. Per fare ciò ha bisogno di un posto, che costruisce con amore, poesia, e un’irrefrenabile attenzione al dettaglio. Un processo stupefacente che mi ha regalato la possibilità di uscire da una visione dicotomica del setting, in alcuni momenti sacro e in altri accessorio, per intraprendere la strada della preziosità. Una preziosità necessaria e voluta dal protagonista, a cui egli rinuncia una sola volta per amore e amicizia del suo amico morente, accompagnato dalla paura di poter fallire senza il supporto di quel luogo diventato parte integrante del processo. Passando per la preziosità la relazione vince l’assenza del setting.
Un libro magico che regala tante chiavi di lettura e 158 pagine dove l’anima si sente a casa.